Situazione caratteristica della nostra provincia è quella relativa all'esposizione di alcune categorie di lavoratori all'asbesto.
Non a caso nella nostra zona, la percentuale di patologie legate all'asbestosi è molto più elevata che in altre.
Il tema del riconoscimento dei benefici pensionistici legati all'esposizione all'amianto è uno dei più dibattuti della Sezione lavoro del nostro Tribunale.
Ricordiamo che si sensi dell'art. 13 comma 8 della L. n. 257/92 e succ. modifiche, si riconosce il diritto alla rivalutazione del periodo contributivo - fino al limite massimo di 40 di anzianità contributiva - e del trattamento pensionistico, a tutti i lavoratori che siano stati esposti inconsapevolmente al rischio di contrarre patologie correlate all'uso di amianto.
Non sempre i sintomi di tali patologie si manifestano nell'immediato, infatti.
I requisiti richiesti sono: una esposizione almeno decennale ed un valore superiore a quello soglia stabilito in "100 fibre litro".
Ovviamente la procedura da seguire per ottenere il riconoscimento di tali benefici prevede una preliminare e necessaria fase amministrativa: il primo Ente cui presentare domanda è l'INAIL al fine di ottenere apposita certificazione attestante l'esposizione del lavoratore. Il secondo Ente coinvolto è l'INPS, effettivo erogatore del beneficio pensionistico.
Qualora, nonostante la prassi sia seguita in toto, il lavoratore non dovesse ottenere il riconoscimento ma ritenessi di averne diritto, dovrà adire il Giudice del Lavoro che sarà chiamato a pronunciarsi sul diniego.
Comments